Non so quanti di voi abbiano utilizzato il fondo patrimoniale per la protezione dei beni, non so nemmeno quanti di voi lo conoscano, ebbene sappiate che abbiamo, anzi hanno toccato il fondo. Chi? La cassazione.
Nell’eterna lotta giuridica in tema di revocabilità del fondo la Cassazione ha statuito che il fondo patrimoniale è soggetto alla revocatoria ordinaria.

Cinque anni è quindi il lasso di tempo che deve trascorrere per cristallizzare il contenuto del fondo da attacchi esterni.
Ma per chi non sapesse di cosa stiamo parlando ricapitoliamo i concetti base del fondo patrimoniale.
Il fondo patrimoniale è un vincolo che viene posto su una serie di beni ben individuati. Il presupposto base è l’esistenza della famiglia in senso stretto, ovvero l’unione di due persone attraverso l’istituto del matrimonio e delle unioni civili recentemente introdotte. Il presupposto è dato dal vincolo dato sui beni di cui deve e può beneficiare soltanto la famiglia per i bisogni propri della stessa.

I principi cardine del fondo sono i seguenti:

• i coniugi hanno il potere congiunto di amministrare i beni del fondo;
• i beni conferiti nel fondo non sono più liberamente alienabili;
• protezione nei confronti dei creditori dei coniugi;
• obbligo di destinare alla famiglia ogni frutto e utilità nascente dal fondo;
• proroga automatica in presenza di figli minori del fondo al verificarsi delle cause di cessazione;

E’ obbligatorio l’atto pubblico per la sua costituzione e viene annotato automaticamente anche nell’atto di matrimonio.

Ulteriore vincolo da non sottovalutare è la permanenza del vincolo matrimoniale. Occhio pertanto alle crisi familiari. Ed occhio, la separazione non scioglie il vincolo. Solo gli atti definitivi hanno tale potere, per cui fino al divorzio rimane tutto in essere.

A prescindere da tutto quanto esposto rimane sempre uno degli strumenti più utilizzati dalle famiglie italiane ed a mio avviso ha grande utilità. Fossi nelle giovani coppie ci rifletterei.