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Modelli 231 state of mind

Avete mai sentito parlare dei cosiddetti modelli 231?

Cerchiamo di spiegarlo come sempre con le parole
I modelli 231 sono stati introdotti dal D.Lgs. 231/01. Con tale decreto è stato introdotta la responsabilità penale delle società per i reati presupposto che vengono costantemente aggiornati dal legislatore.
Il principio di colpevolezza che viene addossato all’impresa è la colpa da organizzazione. Di fatto, il concetto di fondo è l’organizzazione aziendale. Con la gestione, il controllo da parte dell’imprenditore è possibile evitare il compiersi dei reati presupposto.
Capita spesso che anche grossi gruppi industriali, non abbiano un organigramma, non abbiano un codice etico e di comportamento o, se adottato, nessuno all’interno ne sia al corrente.

Nell’ultimo periodo, a causa della pandemia, abbiamo sentito sempre più spesso parlare delle responsabilità dell’imprenditore e della sicurezza sui luoghi di lavoro. L’imprenditore deve garantire gli strumenti e la sanificazione degli ambienti, garantendo distanziamento e cercando di evitare al massimo il contatto tra i dipendenti. In pratica deve adottare un nuovo codice di comportamento all’interno della propria azienda. A cosa serve questo? A dimostrare di aver fatto tutto quanto in nostro potere per evitare l’eventuale contagio.

Vediamo nel lato pratico quali sono i passaggi utili per l’adozione dei modelli 231.
– Intervista di tutto il personale aziendale per livelli;
– Adozione di codici etici e comportamentali;
– Redazione del modello 231 con previsione esplicita a seconda dei reati presupposto di interesse delle misure adottate dalla società per impedire il compimento di tali fattispecie di reati.

Attenti che anche i reati fiscali sono oggetto dei reati presupposto…..
Oltre alla consulenza nella redazione ed adozione del modello 231, la società dovrà costituire al suo interno l’Organismo di Vigilanza che avrà appunto il compito di vigilare sull’operato societario al fine di evitare qualsivoglia problematica relativamente al mancato rispetto del modello adottato, aggiornandolo costantemente e formando anche ogni componente ottenendo così il massimo rispetto di quanto previsto.

Il modello 231 per concludere non solo è utile all’impresa per limitare le proprie responsabilità, ma di fatto è un certificato di salute per la stessa valutato positivamente sia in sede di appalti pubblici, bandi per finanziamenti ed accesso al credito.
Personalmente ritengo che tutte le società che vogliano essere strutturate e tutelate debbano valutare quantomeno la consulenza nello studio e redazione dei profili di rischio con impostazione 231.
Seguiranno sicuramente altri articoli più specifici e tecnici in merito.

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