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Conosciamo l’agevolazione fiscale

Visto che ci piacciono gli argomenti semplici oggi parliamo di patent box, cercando di spiegarvi in maniera molto semplice cosa è e quali sono i vantaggi che ogni impresa può trarre.
In primis il patent box è un regime di tassazione agevolata. Solamente a leggere le parole “tassazione” e “agevolata” messe vicine viene il sorriso sulla bocca di ogni imprenditore.
Ad ottenere una tassazione agevolata sono i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di marchi d’impresa (poi esclusi per le opzioni esercitate dopo il 31 dicembre 2016), di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Di fatto tutti soggetti titolari di impresa, di qualsivoglia natura giuridica, possono farne richiesta ottenendo così una detassazione parziale dei proventi che derivano dallo sfruttamento economico dei già citati beni aziendali.
Solamente le società soggette alle procedure di fallimento di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi sono escluse dalla possibilità di ottenere tali agevolazioni fiscali.
Tuttavia, ad onore di cronaca, preciso solo che le società assoggettate all’amministrazione straordinaria finalizzata alla continuità di impresa possono ottenere l’agevolazione prevista.

Sono invece esclusi espressamente dall’ingresso al patent box i contribuenti che determinano il reddito con metodologie diverse da quella analitica (ad esempio i forfetari).
Vediamo ora come accedervi.

Per accedere al regime di tassazione agevolata, occorre esercitare un’opzione, che deve essere tramite comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
L’opzione ha una durata di cinque periodi di imposta, ed è irrevocabile e rinnovabile.

L’agenzia ha costituito appositi modelli e software per svolgere le relative richieste. Tuttavia, gli imprenditori che utilizzano direttamente il bene immateriale devono attivare una procedura di accordo preventivo con l’amministrazione finanziaria per definire congiuntamente i metodi e i criteri di determinazione del reddito agevolabile. Questa procedura viene chiamata “ruling obbligatorio”.
Questo si distingue dal “ruling facoltativo” che ha altra natura e prevede l’utilizzo indiretto del bene immateriale. Si può attivare la procedura quindi se l’utilizzo è realizzato nell’ambito di operazioni con società che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa. 

Definiamo però per maggiore chiarezza cosa è il ruling e come funziona. Il ruling può essere definito in parole semplici come un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate al fine di determinare anticipatamente le modalità con le quali calcolare poi il reddito di impresa. La durata è assolutamente variabile da caso a caso e la trattativa non è così semplice come può sembrare.
Ovviamente l’attuale situazione di pandemia e stato di emergenza ha influito anche sul patent box e la relativa procedura di ruling e di fatto con il D.L. crescita è stato previsto che chi vuole optare per patent box può scegliere in alternativa alla procedura di ruling, di determinare e dichiarare direttamente il reddito agevolabile, rimandando il confronto con l’amministrazione finanziaria a una successiva fase di controllo. Pressione nel farlo poca sul contribuente….. Ad ogni l’Agenzia ha predisposto appositi moduli per inserire e comunicare tutte le informazioni necessarie.

Papabili benefici?

Esclusione di una quota pari al 50% dei redditi derivanti dei beni immateriali dalla formazione del reddito complessivo.  Ma vi è di più! Le plusvalenze che derivano dalla cessione dei beni immateriali non parteciperanno alla formazione del vostro reddito complessivo. Unica condizione è che il 90% sia reinvestito entro due anni nella manutenzione o nello sviluppo di altra proprietà intellettuale.

Non male vero?

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